Sabato 16 luglio. ore 7.00. Di fronte alla “Mokador” sono pronti per la partenza tre camper. Gli equipaggi: Sergio e Mirella; Sauro ed Anna; Gabriele, Maria Rosa, Mariangela e Goccia. Destinazione: Roncone…. Ma dov’è? “Tu vieni dietro al mio camper” dice Sergio “e io ti porto lì!!!” Illusione!!!! Il casello Trento centro è chiuso per lavori e vi è un incredibile ingorgo…tutto fermo o quasi. Il satellitare di bordo di Sergio va in tilt: gira che ti rigira ,che ti rigira…finalmente ritroviamo la strada giusta. Una ripida e stretta salita e finalmente arriviamo a Roncone. Ci stanno aspettando altri amici camperisti: gli “Ughi” (Ugo e Graziella), Giovanni e Rosa, Francesco e Milvia. L’ora canonica del pranzo è già passata da un po’, ma in meno di un quarto d’ora siamo a tavola: dalla cucina del vicino ristorante ci vengono servite abbondanti porzioni di polenta con salmì di capriolo, salmì di cervo e formaggio. Si sta veramente bene l’aria è fresca e ci fa dimenticare alla svelta le temperature e l’umidità lasciate a casa.

 

Domenica 17 luglio. Sergio, il nostro capo-comitiva, ha fissato per le 9.30 la partenza per una passeggiata nei boschi  vicini, ma qualcuno si è ammutinato… Mancano, infatti, all’appello tre persone ed un cane che stanno dormendo ancora della “grossa”. Quasi inutili i tentativi di svegliare i dormiglioni. Per il pranzo ci appoggiamo nuovamente all’ottima cucina del ristorante facendoci preparare oltre alla polenta dei tris di minestre veramente buone e formaggi alla piastra. Nel pomeriggio inizia a piovere.

 

Lunedì 18 luglio. Alle 9.00 tutti pronti per il trasferimento a Campo Tures. Ci lasciano Francesco e Milvia che sentono la mancanza della spiaggia di Lido Adriano. Non sono molti i km. da percorrere e per nostra fortuna non c’è molto traffico. A Campo Tures parcheggiamo i nostri mezzi in uno spiazzo ghiaiato, vicino al torrente, dove è autorizzata la sosta dei camper. Nel pomeriggio arrivano Marcello e Giovanna, più tardi si aggregano alla comitiva Paolo e Laura. Visitiamo il paesino di Campo Tures e qualcuno ne approfitta per valutare la qualità dei dolci locali.

 

Martedì 19 luglio. Senza troppa fretta, seguendo il sentiero nel bosco, andiamo a piedi fino al castello. Lo visitiamo accompagnati da una castellana in costume medioevale. Nel pomeriggio escursione verso le cascate di Riva: i più “polentoni” si sono fermati alla prima cascata…con la scusa di fotografare, i più atletici sono arrivati invece alla seconda cascata. Trascorriamo poi la serata in paese, c’è una festa con stand gastronomici, musica moderna e tradizionale… Noi naturalmente, tanto per non smentirci, siamo attratti dagli stand gastronomici e al termine della cena c’è il passaggio “obbligato” nella pasticceria per lo strudel serale. All’orizzonte si affacciano dei nuvoloni per nulla rassicuranti che consigliano il gruppo ad un rapido ritorno ai camper. Appena arrivati inizia infatti a piovere fortissimo ed ha praticamente continuato tutta la notte.

 

Mercoledì 20 luglio. Fa freddo e il cielo, almeno per ora non promette nulla di buono! Ma ecco che entra in funzione il nostro “faro” nella pioggia: Paolo. In due e due…quattro ci organizza la visita alla miniera di rame di Predoi per la mattinata e la visita al museo dei presepi di Lutago per il pomeriggio. Prima di entrare nella miniera ci siamo vestiti” con impermeabile e caschetto di protezione entrambi gialli. Siamo saliti poi sul trenino che ci ha portato, percorrendo la galleria St. Ignaz, nel cuore della montagna. Veramente interessanti le spiegazioni che ci ha fornito l’accompagnatore su come avveniva l’estrazione del minerale e sulle condizioni di vita dei minatori.

“Pranzo del minatore” nell’adiacente Ignazstube.

Sulla via del ritorno, qualche chilometro più a valle si trova Lutago dove, nel Museo Maranatha, viene esposta la più vasta collezione di presepi d’Europa.

Giovedì 21 luglio. Naturalmente c’è un sole splendente ed un cielo più azzurro dell’azzurro. Il panorama è stupendo ed in lontananza si vede la Vetta d’Italia innevata…in compenso l’aria è frizzantina!!! Si parte per Corvara, però due camper della carovana ci lasciano diretti a Sappada. In poco tempo raggiungiamo il camping Colfosco, piccolo, ma confortevole e situato in una posizione molto panoramica. Qui troviamo Sergio e Cristina (Garofani) che ci hanno preceduto di qualche giorno. Il pomeriggio trascorre rapidamente tra scarpinate a Corvara, partite a ping-pong e qualche beccaccino. La sera ci ritrova tutti nella “sala” comune per la cena, poi il nostro “faro” (Paolo) ci illustra l’escursione programmata per il giorno successivo.

 

Venerdì 22 luglio.  Tutti pronti per la camminata. La meta è il rifugio Col Pradat a 2.038 metri s.l.m. Si parte dal campeggio e si arriva (i più a piedi e…qualcuno in auto) alla cabinovia. Viene con noi anche Goccia e per la prima volta sale su una cabinovia…sembra abbastanza tranquilla. In pochi minuti raggiungiamo il rifugio (chiuso per ristrutturazione). Ammiriamo lo stupendo panorama: Marmolada, Sassongher, il Sella, Val de Mesdì, ecc. ecc. Poi cominciamo senza fretta la discesa verso il rifugio Edelweiss. I “fotografi” sono molto impegnati tra fiori, cavalli e paesaggi…per loro fortuna la pellicola costa poco!!! Paolo che conosce molto bene la zona, ci indica dove si trovano le stelle alpine. C’è il motto: “Chi ama la montagna le lascia i suoi fiori”. Noi lo rispettiamo in pieno e ci accontentiamo di portarli a casa in foto. Raggiungiamo il rifugio Edelweiss a 1.850 metri s.l.m. E’ quasi ora di pranzo e, dopo una rapida occhiata al menù, siamo in fila al self-service. Funghi, polenta con formaggi, gulasch…e poi yogurt ai frutti di bosco, strudel, dolci vari… ce n’è per tutti i gusti!!! Alla dieta ci penseremo domani. Poi pian pianino, un passo dopo l’altro, chiacchierando arriviamo al torrente che scorre dietro il campeggio. Finalmente è possibile liberare Goccia che si scatena in lunghe galoppate e in pochi minuti arriviamo al campeggio. Nonostante le quattro zampe, Goccia arriva al camper stravolta dalla fatica e si stende a riposare, zoppicante e indolenzita, sulla prima sedia che trova. L’escursione è stata molto bella, ma anche il pranzo non è stato male!

 

Sabato 23 luglio. Purtroppo tra un acquazzone e l’altro, tra una partita di beccaccino e l’altra, tra una fetta di strudel e l’altra, per noi è arrivato il giorno del ritorno a casa. A malincuore salutiamo gli amici che rimangono e lasciamo la nostra piazzola a Vincenzo e Gisella che nel frattempo sono arrivati per una toccata e fuga. Grazie a tutti della compagnia, è stato molto bello e spero che ci sarà una seconda puntata (magari a Canazei! o’ a Livigno!!) Ciao.

 

                                                                                                                           Maria Rosa